Serena si presenta, viene da Roma e si è laureata di recente in Antropologia all'Università La Sapienza. L’argomento della sua tesi sono i “toponimi”.
Tale scelta è stata fatta grazie alla Cooperativa Il Treno, che ha creato una sezione di raccolta di segni, “Geografia LIS”. Questa raccolta comprende varianti in lingua dei segni di diverse località italiane, paesi, città ecc. Ritiene questa iniziativa importante dato che la lingua dei segni usa il canale visivo-gestuale non trascrivibile; un patrimonio importante per la comunità Sorda.
Questa raccolta ha stimolato Serena a studiare approfonditamente i toponimi, ovvero lo studio dell’origine dei nomi di luogo, come di solito si fa, ad esempio, per conoscere la storia di una via presente per le strade. Ha cominciato a selezionare 14 città d’Italia e ha intervistato in tutto 18 persone (17 sorde ed 1 udente), di età compresa tra i 25 e i 70 anni. Nelle interviste, si è indagato anche sulle varianti che usavano i loro familiari pertanto la fascia di età si è estesa anche fino a 90 anni.
E’ stato uno studio molto importante per lei, perché si possono solo ricordare i segni attuali e recenti, ma non quelli di 150 o 200 anni fa. Per la trascrizione dei segni raccolti è stato usato il sistema di scrittura SW - Sign Writing. In totale sono stati raccolti 142 segni. Serena è rimasta impressionata, in particolare, dalla varietà del solo segno di “Lecce”, sua città natale: lei ne conosceva alcuni ma ne ha scoperti di nuovi (ne elenca gli esempi); elenca anche altri esempi di altre città spiegandone l’origine.
La difficoltà principale della sua ricerca è stata la conferma etimologica dei segni raccolti, perché non esistono prove registrate o trascritte. Questo le fa sperare che si continui a preservare e a conservare queste raccolte continuando ad ampliare la ricerca avviando anche un processo di standardizzazione dei segni, come è avvenuto anche per la lingua italiana.
