Testimonianza di Graziella Anselmo e del suo incontro con Elena Pizzuto, importante ricercatrice nel campo della lingua dei segni. Viene raccontato lo stupore provato nel venire a conoscenza del fatto che quella usata da lei e dalle altre persone sorde per comunicare, fosse una vera e propria lingua, cosa insospettabile fino agli anni '80 in Italia.Graziella racconta di aver accolto la richiesta della ricercatrice a collaborare per approfondire il suo studio sulla LIS inizialmente pensando che i risultati di quella ricerca sarebbero stati sfruttati dalle persone udenti, non prendendo in considerazione l'idea che fosse uno studio volto a dare alla comunità sorda consapevolezza della propria identità linguistica. Descrive infatti Elena Pizzuto come una brava persona, determinata e appassionata. Un'altra esperienza raccontata è quella dei primi contatti con Joseph Castronovo, poeta sordo americano invitato da Elena Pizzuto a Roma, la cui conoscenza ha portato nella vita di Graziella una maggiore consapevolezza della sua lingua e del teatro, attività che già svolgeva ma sempre usando i segni come strumento di supporto alla parola. L'artista americano ha guidato Graziella alla scoperta della poesia segnata, non solo attraverso l'adattamento di componimenti dalla lingua italiana, ma stimolandola a comporre direttamente nella sua lingua madre, la lingua dei segni. La collaborazione tra Graziella Anselmo ed Elena Pizzuto è proseguita fino al 1985, quando Graziella si è trasferita in America.
