I gruppi di ricercatori interessati in Italia erano quello di Bologna, quello di Roma del CNR e c’era un altro gruppo attivo in Sicilia.
Elena Pizzuto, una giovane ricercatrice, era partita dalla Sicilia ed era andata negli Stati Uniti. Lì aveva avuto l’occasione di osservare che c'era tantissima ricerca sull’American Sign Language. Così tornata in Italia, dopo questa esperienza, aveva cominciato a bussare alla porta dell’ENS di Palermo, aveva incontrato diverse persone sorde siciliane e insieme a loro aveva cominciato a indagare, ma questa è un'altra storia. (vedi intervista con Graziella Anselmo nella piattaforma).
A questo punto decidiamo di riunirci tutti a Roma, i diversi gruppi attivi in Italia, per confrontarci su come iniziare la ricerca, ma non c’erano i sordi, non c’erano i segni e da questo primo incontro tenuto il 2 febbraio del 1979, nasce il volume “I segni come parole”.
Ma in realtà nel volume non si parla di lingua dei segni in Italia, c’è solo un capitolo sulla storia, in particolare sul congresso di Milano, un capitolo sulle ricerche condotte negli Stati Uniti, un altro sull’acquisizione del linguaggio nei bambini udenti e sordi, ma soprattutto erano raccontate ricerche condotte all’estero, non c’erano ancora ricerche condotte in Italia.
Quello stesso anno, il 1979, abbiamo invitato a Roma Stokoe a tenere una conferenza, allora la sede dell’istituto di psicologia del CNR era in via dei monti tiburtini.
Pochi giorni fa ho trovato proprio il programma di quella conferenza, (6 giugno 1979). abbiamo deciso di mettere alla fine del volume che stavamo preparando, la traduzione in italiano della conferenza di Stokoe.
Questo incontro tra i diversi gruppi è avvenuto il 2 febbraio del 1979, nello stesso anno a giugno c’è stata la conferenza di Stokoe.
Nel 1981 è uscito il volume.
