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Paolo Rossini si presenta e inizia a raccontare la sua passione per la barca a vela. Questo interesse viene pian piano alimentato grazie ad un suo amico udente, proprietario di una barca e conoscente di altri appassionati. Il primo giro non è entusiasmante come se lo aspetta Paolo ma, nonostante ciò, decide di riprovare a cimentarsi in un viaggio fino in Sardegna con lo stesso amico: il tragitto dura 12 o 13 ore, ma inizia ad appassionarsi solo quando gli si comincia a spiegare delle attività da fare dentro la barca. Sentendo questo interesse ampliarsi, e iniziando a sentirsi a disagio nelle barche altrui, Paolo decide di iniziare a cercarne una adatta a lui, da comprare. Ne trova una, con il suo amico, da 9 metri dell’anno 1976, un po’ vecchia ma gli interni sono in ottimo stato. Dopo aver saputo del prezzo, 16.000 euro, simile all’importo di una macchina, decide di acquistarla

C’è un bagno, una camera da letto matrimoniale, un’altra camera con due letti singoli, un frigorifero, il piano gas, c’è di tutto, come una casa. Ci sono anche due docce, una esterna e un’altra interna. Ci sono alcuni pezzi di legno, come il manico di appoggio, rovinati e Paolo restaura tutto rendendolo come nuovo. Cambia anche il motore, l’olio. Vengono fatti diversi lavori manuali che gli danno anche soddisfazione. Paolo tiene questa barca per anni, girando in tanti posti. Ci sono anche dei weekend, dove si improvvisava una partenza. Se non trova nessuna compagnia, lui parte comunque con uno skipper a pagamento. Si parte sempre per luoghi lontani per provare soddisfazione nel vedere meraviglie di cui ha ancora foto e video. Ricorda un lungo viaggio verso la Sicilia di cinque giorni con uno skipper.

Vorrebbe prendere la patente ma per i sordi non è prevista. Un amico gli segnala il patentino da 6 miglia. Gli sembra quasi inutile viste le poche miglia che si possono fare, ma il suo amico lo contraddice. Infatti Paolo capisce che i 6 miglia sono quasi 12 chilometri, quindi si va comunque lontano e a volte trasgredisce le regole di distanza dalla terra, allontanandosi di 7/8 miglia. Quando Paolo parte con l’amico (udente) che è patentato può allontanarsi per molte miglia perché è affiancato da un esperto. 

Paolo ha avvisato della propria sordità i responsabili del porto dove ormeggia di solito la barca che quindi comunicano con lui via sms; quando deve ormeggiare avvisa sempre i responsabili del porto che sta arrivando e loro si presentano per indicargli dove ormeggiare e gli mollano la cima. Diversa è la situazione se si proviene da lontano, in quel caso bisogna mandare un’email prima della partenza; cosa che non gli è mai successa, perché in questi casi Paolo viaggia con l’amico udente che può avvisare con il trasmettitore. Spiega le regole di contatto: a distanza lunga dal porto la rete telefonica non funziona bisogna avvicinarsi alla terraferma per usare il cellulare, in genere nelle barche ci sono i radio-trasmettitori collegati con il satellite, e si può comunicare senza interferenze. Nel caso di un’emergenza da parte sua, è sufficiente spingere un pulsante rosso, attivando l’allarme, per farsi localizzare ed aiutare. Per quanto riguarda la benzina, Paolo è sempre attento alla quantità necessaria. Si deve sempre averne, in caso non ci fosse vento che invece è gratis per fare andare la barca a vela. Quando si entra nel porto bisogna andare a motore, è impossibile fare l’ormeggio andando a vela!

A volte Paolo parte da solo ad esplorare nuovi posti e nuove spiagge. E quando trova una bella spiaggia lancia l’ancora a non meno dei 300 metri dalla riva obbligatori. Si riposa, si tuffa, risale e si rilassa. Cucina e riempie il frigorifero. Fa questo sia da solo che in compagnia di amici. Si sente sempre come a casa. Dopo tanti anni, a novembre del 2018, per motivi di salute al cuore e per l’artrosi alle mani, ha deciso di vendere la sua barca. La vendita è stata immediata, al prezzo di 10.000 euro. Gli è dispiaciuto molto doverla vendere, l’ha trattata con amore, era la sua casa.