In questo video Tiziana Gulli ci racconta del Movimento LisSubito!, fondato il 25 Maggio 2011. Qualche settimana prima, Sanzio Antonioni aveva notato che in Parlamento si era proposto di modificare il disegno di legge per il riconoscimento della LIS, sostituendo alla dicitura “LIS” il “LMG” (ovvero “Linguaggio Mimico Gestuale”).
A seguito della scoperta, la comunità sorda italiana si è fortemente allarmata e subito mobilitata, organizzando nel giro di pochissimo un vero e proprio movimento. Per tre giorni, 25-26-27 Maggio, persone da tutt’Italia hanno manifestato davanti al Parlamento, perché venisse mantenuta l’espressione “lingua dei segni italiana”, ormai diffusa capillarmente e sostenuta da oltre 40 anni di ricerca scientifica. Allora il Movimento LisSubito! era un movimento autonomo, composto da una rete di diverse realtà e associazioni, pronto ad includere chiunque volesse essere coinvolto attivamente, con un grande spirito di coesione. Il Movimento prestava grande attenzione agli emendamenti delle proposte di legge, tanto che spesso si sono avanzate delle contro-proposte e si sono organizzati audit e incontri di vario genere per illustrarle.
Tiziana ricorda quei momenti come intensi, ma allo stesso tempo emozionanti. Purtroppo, a giugno, il disegno di legge virò verso una visione della sordità prevalentemente di stampo medico, senza menzionare i diritti e i bisogni delle persone sorde; il governo cadde e, fortunatamente, il nuovo ddl venne cancellato. La protesta può essere considerata un doppio successo, sia per l'abolizione del termine "linguaggio mimico gestuale", sia per il grande supporto ottenuto a livello internazionale. Hanno sostenuto la manifestazione non solo istituzioni straniere come l’università Gallaudet, EUD e WFD, ma anche televisioni estere ed italiane tramite interviste a varie persone coinvolte nel movimento. Inoltre, grazie al lavoro di Tiziana e Violante Nonno, sulla piattaforma online dell'enciclopedia Treccani è stata pubblicata la storia del "Movimento LisSubito!".
Tiziana conclude ricordando che la tutela e la salvaguardia della propria lingua e della propria comunità sono una responsabilità di tutti.