Rachele Martini ci parla della sua infanzia e degli anni trascorsi all'istituto Smaldone di via Merulana frequentato anche dalla sorella maggiore, Bianca, con la quale era difficile incontrarsi perché era sistemata in un'altra ala. Qui conosce Suor Celestina che, ancora oggi, ricorda con affetto per il modo in cui si prendeva cura di lei insegnandole pazientemente la pronuncia corretta della lettera R, iniziale del suo nome. Le lezioni procedono positivamente per tutto l'anno scolastico.
Successivamente, Rachele viene seguita da Suor Giovannina, molto più severa e di lei ricorda le punizioni subite dalle sue compagne duranti i pasti. Inoltre all’interno dell’istituto le suore le insegnano a ricamare e a svolgere le faccende domestiche. Rachele e le sue compagne hanno la possibilità di ricevere visite dalle proprie famiglie ogni domenica. Il fratello maggiore che si trovava a Roma per motivi di studio, andava spesso a farle visita. A causa della guerra , Rachele torna a vivere con la sua famiglia.
Ha 15 anni quando i suoi genitori la accompagnano nella nuova sede dell’istituto Smaldone, situata in via Tor Di Schiavi 404. Una volta arrivati, notano che l'edificio di nuova costruzione, non era stato ancora completato: mancano porte e finestre, motivo per cui decidono di riportarla a casa con loro e tornare l'anno successivo. L'edificio è finalmente ultimato, Rachele torna a vivere lì. Le esperienze umane vissute con le suore da Rachele non finiscono allo Smaldone, successivamente torna dai suoi genitori per poi decidere di ristabilirsi a Roma, dove si sposa e mette su famiglia.
Ricorda di un viaggio a Lecce, durante il quale ritrova una delle suore con cui è cresciuta, suor Onorina. Entrambe sono felici di rivedersi dopo tanto tempo e da lì in poi, continuano ad incontrarsi periodicamente. Suor Onorina amava dipingere, per questo Rachele, ancora oggi, in memoria del loro forte legame, tiene appesi i suoi quadri in casa.