Serena Corazza continua il suo racconto dicendo come Elena Radutzky la spingesse a diventare docente di lingua dei segni.
Strada che le era stata suggerita già durante le scuole superiori da un suo insegnante, ma che non la appassiona minimamente. Dopo un’esperienza alla Gallaudet fa ritorno in Italia, e prosegue il lavoro iniziato anni prima con Virginia, che considera una persona speciale.
Indimenticabili i tanti confronti, anche animati, che tuttavia ricorda come interessanti momenti di riflessione e dibattito, oltre che di crescita personale. Nel tempo aumentano i ricercatori sordi specializzati nelle varie discipline e Serena finalmente può dedicarsi alla linguistica.
Al riguardo ricorda Elena Pizzuto e il successivo coinvolgimento di altre persone sorde tra cui Emanuela Cameracanna. Serena e Virginia non sono più inseparabili come un tempo ma Serena, che ha sempre nei suoi pensieri Virginia, tiene molto ad augurarle un felice 70º compleanno.