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Biografia

Rachele Martini all’interno della polizia penitenziaria - 1° Parte

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Rachele ricorda tutto del posto nel quale svolgeva la sua attività, in particolare non può dimenticare quel bel giardino dove un giorno, fa la conoscenza di una ragazza di origini africane alla quale si è fin da subito particolarmente affezionata.

Ogni mattina Rachele le offriva qualcosa da mangiare per colazione e le due non perdevano l’occasione per scambiarsi qualche informazione più “intima”: la donna africana le racconta di avere la famiglia ancora nel Paese d’origine. Chiacchierando Rachele dice alla donna che le piacerebbe avere la sua stessa acconciatura, purtroppo però i suoi capelli non si prestano essendo troppo fini.

Un giorno, racconta Rachele, mentre erano insieme, le ha addirittura salvato la vita: la donna, intenta ad armeggiare con il fuoco cadde direttamente tra le fiamme quando Rachele è riuscita prontamente ad afferrarla da dietro traendola in salvo. Il direttore però era venuto a sapere della storia e voleva portare in tribunale Rachele, ma in sua difesa era intervenuta la ragazza negando ogni sua colpa, sollevandola da possibili accuse.

Le due continuano a vedersi abitualmente e quando la ragazza rivede Rachele con il pancione è incredibilmente emozionata e le nel chiacchierare rimane sbigottita : Rachele ha 41 anni! Questo non era concepibile per lei , infatti racconta come nel suo paese d’origine le ragazze si sposassero e avessero figli già all’età di 12/13 anni e chiude ironicamente che a 40 anni ormai si porta il bastone. In seguito Rachele chiede al direttore di esser spostata dal giardino all’ interno precisamente nell’area dove si svolgevano i colloqui.

Rachele era affiancata da una donna che tramite un microfono si occupava di far entrare a turno le persone per svolgere i colloqui , mentre Rachele si occupava di segnare i nominativi di chi entrava e i rispettivi orari .

Questo nuovo ruolo però la metteva emotivamente sotto prova, ricorda nitidamente di una nonna che portava la nipote a salutare la mamma, le due appena si vedono si lanciano in un abbraccio commovente, la stessa Rachele fatica a trattenere le lacrime, ma la collega la richiama immediatamente facendole capire che doveva mostrarsi forte se voleva continuare a lavorare lì.

Con il tempo Rachele fa l’abitudine a queste scene tanto che ormai non si lasciava più coinvolgere emotivamente a queste situazioni.