Paolo Rossini saluta e si presenta. Inizia a raccontare un po’ della sua famiglia sorda, composta dal nonno, dal padre e dal figlio udente. Con il figlio, la generazione dei Sordi si interrompe, ma la lingua dei segni viene tramandata comunque. Tutti i sordi della famiglia sono stati educati all’Istituto di Via Nomentana (Istituto Tommaso Silvestri). L’istruzione è stata buona per il nonno, meno per il padre, e pessima per Paolo. Lui, quando ha finito la scuola obbligatoria, è uscito con grandi difficoltà ad affrontare il mondo, ma le ha superate. Paolo si è sempre posto domande sul peggioramento dell’istruzione nell’istituto. Il nonno ha terminato gli studi nel 1889; il padre ha finito nel 1920; Paolo è entrato in questo istituto nel 1953 (all’età di 3 anni) e ci è rimasto fino al 1964. Tutti e tre hanno imparato lo stesso mestiere di editoria. Nella vita reale, invece, il nonno e il padre hanno lavorato in fabbrica, ma nell’anno 1958 quest’ultimo è stato assunto come impiegato nel Ministero degli Marina Mercantile. Nel 1967, Paolo, invece viene assunto nel Ministero dei Beni Culturali. Anziché continuare a fare l’impiegato, egli è diventato un restauratore.